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Intelligenza artificiale. Algoritmi giuridici Ius condendum o fantadiritto ?

I sistemi di intelligenza artificiale sono oggi in grado di apprendere in modo autonomo e di auto-programmarsi provocando interrogativi affascinanti e inquietanti allo stesso tempo in tema di soggettività e responsabilità. Due sono i grandi limiti che conservano ancora, uno semantico e uno ontologico. Sono “morfosintattici” perché riconoscono solo significanti e non comprendono significati. Non sono soggetti ontologici in quanto privi di auto-consapevolezza, oggi non superano la dicotomia cosa-persona e sono tutelati per valore e non per soggettività. Sul piano giuridico-positivo si pone la questione delle lacune della responsabilità dei sistemi molto autonomi basati su algoritmi neurali, evolutivi o genetici che apprendono in modo imprevisto o imprevedibile. Spesso viene loro dato solo un obiettivo ma non si sa come lo raggiungano. Si interrompe in questo caso il nesso di causalità? Le soluzioni giuridiche suggerite sono la responsabilità oggettiva e per fatto altrui. L’Europa propone anche la responsabilità per gestione del rischio e avanza una ipotesi tra fantadiritto e ius condendum di conferimento di una personalità elettronica ai sistemi di IA molto autonomi. Il volume presenta anche la Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2020 recante raccomandazioni alla Commissione su un regime di responsabilità civile per l’intelligenza artificiale, con un commento di Giancarlo Taddei Elmi e Sofia Marchiafava.
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