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Il Mausoleo di Teodorico
Pagine
326
Autore
Valter Piazza
Mese
Agosto
Anno:
2020
Al fine di caratterizzare la singolarità architettonica della tomba del re amalo Teodorico è stato necessario chiarire i limiti delle conoscenze all’epoca della costruzione in merito alla geometria, alla matematica, alla fisica e all’astronomia.
Con molta chiarezza è stata approfondita l’importanza del numero e della geometria in relazione anche alla consapevolezza cosmogonica alla quale non sfuggiva, concettualmente, anche l’opera.
Il testo affronta il tema dei caratteri stilistici e costruttivi della tomba del re Ostrogoto e appassionanti e inedite sono: la narrazione delle verifiche astronomiche, la scoperta delle scritte, gli interventi sulle fondazioni.
Traendo spunto dall’architettura ci si è inoltrati nella grande migrazione del formidabile e fantastico popolo dei Goti, in particolare degli Ostrogoti più affini all’influenza della cultura Unna.
Uomini scaltri nell’uso delle armi e fieri guerrieri ma anche creatori di fantastici oggetti di oreficeria.
Forza e raffinatezza; passione e freddezza.
Le loro gesta e la loro cultura si intrecciarono inevitabilmente con gli Sciti, i Sarmati, gli Unni, i Traci e il potente Impero Romano, ancora forte ad oriente e al tramonto in occidente.
In un primo tempo tollerati come cristiani ariani e poi, soprattutto dopo la morte di Teodorico, eliminati in quanto eretici dal potere Imperiale.
Dopo la scomparsa dei Goti dall’Italia le leggendarie gesta e avventure di Teodorico il Grande, del suo popolo, dei suoi cavalieri, degli scontri e delle passioni fu narrato, da generazione in generazione, in tutta Europa in particolare fra i popoli germanici e ancora più lontano fino alla penisola Scandinava e all’Islanda.
Dal IX secolo di loro si cominciò a scrivere.
A molti sono noti Dietrich von Bern, la saga dei Nibelungen, Rabenschlacht , Thidrekssaga , Ildebrando (Hildebrandslied), Didrikskrønike.
Il sottotitolo “Non solo sassi” intende dare risposta a tutti coloro che ritengono la singolare architett
Con molta chiarezza è stata approfondita l’importanza del numero e della geometria in relazione anche alla consapevolezza cosmogonica alla quale non sfuggiva, concettualmente, anche l’opera.
Il testo affronta il tema dei caratteri stilistici e costruttivi della tomba del re Ostrogoto e appassionanti e inedite sono: la narrazione delle verifiche astronomiche, la scoperta delle scritte, gli interventi sulle fondazioni.
Traendo spunto dall’architettura ci si è inoltrati nella grande migrazione del formidabile e fantastico popolo dei Goti, in particolare degli Ostrogoti più affini all’influenza della cultura Unna.
Uomini scaltri nell’uso delle armi e fieri guerrieri ma anche creatori di fantastici oggetti di oreficeria.
Forza e raffinatezza; passione e freddezza.
Le loro gesta e la loro cultura si intrecciarono inevitabilmente con gli Sciti, i Sarmati, gli Unni, i Traci e il potente Impero Romano, ancora forte ad oriente e al tramonto in occidente.
In un primo tempo tollerati come cristiani ariani e poi, soprattutto dopo la morte di Teodorico, eliminati in quanto eretici dal potere Imperiale.
Dopo la scomparsa dei Goti dall’Italia le leggendarie gesta e avventure di Teodorico il Grande, del suo popolo, dei suoi cavalieri, degli scontri e delle passioni fu narrato, da generazione in generazione, in tutta Europa in particolare fra i popoli germanici e ancora più lontano fino alla penisola Scandinava e all’Islanda.
Dal IX secolo di loro si cominciò a scrivere.
A molti sono noti Dietrich von Bern, la saga dei Nibelungen, Rabenschlacht , Thidrekssaga , Ildebrando (Hildebrandslied), Didrikskrønike.
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